Piazza Barberini
Sita tra il Quirinale e gli Horti Sallustiani deve il suo nome attuale al cortile di Palazzo Barberini al quale si è sovrapposta.
Il primo nome della piazza fu Piazza Grimana, dovuto ad una proprietà di Cardinal Grimani adiacente alla piazza stessa. In seguito prese il nome di Sforza a Capo Le Case, in onore dell'omonima famiglia Milanese; questa sarà l'ultima denominazione prima di assumere quella corrente di Piazza Barberini.
Al centro della piazza il posto d'onore è occupato dalla Fontana del Tritone, oggi tristemente assediata dal traffico caotico della città, opera scultorea terminata nel 1642 dal Bernini in onore del suo protettore Urbano VIII. La fontana fa coppia con la Fontana delle Api, animale simbolo della famiglia Barberini, posta all'angolo della piazza con via Veneto, ideata per festeggiare il ventiduesimo anno del pontificato di Urbano VIII.
La piazza, che negli anni 60 dello scorso secolo ha fatto da sfondo alla vita notturna del jet set internazionale, immortalata da Fellini nel film “La Dolce Vita”, aveva fino al XVIII secolo il triste compito di essere punto di partenza di una processione di cadaveri trovati sfigurati, che da qui venivano trasportati nei punti più trafficati della città capitolina per essere, eventualmente, riconosciuti.
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