Fontana delle Api
La Fontana delle Api, originariamente posta all'angolo che Piazza Barberini forma con Via Sistina, godette di scarsa fortuna sin dal suo completamento.
Ideata dal Bernini quale omaggio per il ventunesimo anno di pontificato di Maffeo Barberini, papa col nome di Urbano VIII, venne ultimata anzitempo. Fu presa di mira da Pasquino che ne fece l'oggetto di alcune sue satire, sottolineando l'avidità della famiglia di Urbano VIII e come volessero “...li Barberini succhiato tutto il mondo, ...succhiare anche il tempo".
I guai per la fontana non finiscono qui, soprannominata fontana delle Mosche dal popolino che identificava le api, simbolo dei Barberini, con delle mosche che toglievano nutrimento al popolo, fu di cattivo auspicio per Umberto VIII che venne a mancare otto giorni prima dell'anniversario della sua salita al soglio pontificio.
La sfortunata sorte della fontana sembrò terminare nei 1867 quando venne smontata perché di intralcio alla circolazione. Conservata in un deposito al Testaccio fino al 1915 verrà ricostruita, parzialmente in travertino a causa della mancanza di svariati pezzi dell'originale, dove è possibile vederla tuttora, all'angolo formato tra la piazza e la famosissima Via Veneto.
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